Nel primo post c’è una candidata di Napoli, Valeria Valente, che dice grazie in anticipo alla sua città (Napoli) e alla sua gente (napoletani) per il sostegno e l’affetto. Dimentica di dire però che era anche candidata in Puglia. Risultato? Bocciata a Napoli ed eletta in Puglia.
Nel secondo post, invece, c’è il consigliere politico di Emiliano, Giovanni Procacci, che si lamenta del fatto che in Puglia è stata eletta una campana (ossia la Valente), tacendo però sul fatto che le liste sono state determinate da Emiliano e i suoi accoliti, cioè la persona a cui lui dà consigli. È un annuncio di rottura o ipocrisia? A voi la risposta.
Nella terza immagine, invece, c’è il segretario regionale del PD Puglia, che addebita alla base, ossia ai circoli, la sconfitta elettorale, perché molti della base – sempre a dire del nostro – sarebbero incapaci di raccogliere anche i voti della propria famiglia. Sì, avete capito bene, loro fanno le liste e si mettono nei posti sicuri e poi l’insuccesso elettorale è colpa della base.
In tutta questa incedibile narrazione c’è il motivo di una sconfitta. Infatti, visto questo quadro desolante di bugie e idiozia, mi volete dire in virtù di cosa le famiglie italiane e quelle della base dovrebbero votare certi tipi?
La base, dunque, non è incapace di raccogliere i voti delle proprie famiglie per loro, è che si vergognano finanche di chiederlo il voto. Credetemi!