Il Consigliere regionale Fabiano Amati è stato fiero avversario dell’amministra zione Rossi. Sono volate parole grosse e querele. Quando que sto accadeva, Amati era criticato anche da molta parte del suo vecchio partito, il Pd, con i suoi dirigenti attestati a difendere Rossi e le sue politiche. I segretario cittadino e provinciale Cannalire e Rogoli e il consigliere regionale Bruno, gli assessori comunali, a cominciare dalla vice sindaco Brigante, gran parte dei consiglieri comunali e pure – almeno nelle uscite pubbliche – il presidente della provincia Matarrelli: tutti per Rossi e Rossi per tutti.
Ora costoro pare lo stiano abbandonando per accasarsi ai Cinquestelle, i quali sono aperta mente per il candidato sindaco in discontinuità.
Insomma, dalla parte della discontinuità a Rossi potrebbero esserci molti dei suoi ultimi alleati, dando di fatto ragione ad Amati?
Glielo abbiamo chiesto e lui è sembrato come una fiera dantesca. Dopo ogni domanda, aveva più fame di prima.
Gli indizi portano a dire che difficilmente il centrosinistra confermerà la candidatura dell’attuale primo cittadino. Ora c’è la possibilità che sia lei ad appoggiare Riccardo Rossi?
«La battuta è eccellente. Ma le politiche di Rossi hanno di fatto avallato la povertà e l’inquinamento, due cose che com batto con la tecnologia ambientale e il progresso. E parafrasando un po’, è più facile che la cima di una nave gasiera passi per la cruna di un ago che Rossi possa essere appoggiato da me e da Azione».
Come spiega l’atteggiamento del Pd, visto che lei conosce da molto vicino quel partito?
«L’attitudine a imbiancare sepolcri di molti diri genti, li rende opportunisti e crude Opportunisti perché hanno giurato per anni lealtà a Rossi e crudeli perché agivano con la riserva men tale di scaricarlo e lo sballottolavano da un congresso a una campagna elettorale, da un evento di corrente a una convention radical chic. Una truffa. Certo, come diceva un maestro di diritto, Michele Costantino, il truffatore specula sempre sull’avidità del truffato, ma in politica questo gioco lo pagano i cittadini».
È un po’ dispiaciuto per Rossi?
«Si, perché non tollero le cattive azioni, anche se contro un mio avversario. E stato raggirato da un nugolo di finti adulatori, che ora si nascondono per codardia dietro i diktat tribali di Emiliano. Si nascondono e si rilanciano, senza considerare che il fallimento di Rossi è anche il loro fallimento e che quindi anche loro dovrebbero abbando nare. Ma come ha potuto Rossi bersela è per me un mistero…».
Ma potreste far parte anche voi della coalizione con Pd e Cinque stelle?
«I nomi dei candidati Cinque stelle che circolano, potrebbero ben essere per temperamento e cultura i candidati di ogni coalizione, com presinoi. Roberto Fusco e Salvatore Giuliano sono due brave persone, simili per carattere a don Calogero Sedara così come descritto dal principe Fabrizio del Gattopardo: illusioni non credo ne abbia no, ma sono abbastanza svelti per crearsele qualora occorra.
Sta dicendo che li sosterreste..
«Non mi risulta abbiano un programma fondato sul gas come carburante di transizione, sulla nuova frontiera del gigantismo navale, sulla connessione strettissima tra porto e aeroporto e sul turismo come imponente processo industria le fatto – per esempio -di resort alta gamma costruiti nel rispetto dell’incanto paesaggistico, campi da golf irrigati con reflui affinati e tutto ciò che istiga la spesa dei ricchi per redistribuire la ricchezza con posti di lavoro e nuove opportunità: argo menti della modernità produttiva di tipo ambientalista, ma privi di vagheggiamento decrescitista, accordati con le multiformi caratteristiche storiche, economiche e geologi che di Brindisi e indirizzati verso la realizzazione di importanti infrastrutture in parte già nel programma dell’Autorità portuale. Questo il programma».
Ma di quale candidato sindaco?
«È il lavoro di queste ore. Nei capoluoghi di provincia siamo prudenti per mantenerci accordati, nel limite del possibile, con il ruolo di opposizione che abbiamo nel Parlamento nazionale. E questo per evitare confusione ma soprattutto fibrillazioni politiche nel corso del mandato. I dirigenti cittadini di Azione-Italia viva si stanno applicando a un’ipotesi di coalizione molto allargata, attenti a non svendere i fondamenti pre-politici etici e morali».
Pino Marchionna, Pietro Guadalupi?
«Non sono ancora in grado di rispondere a questa domanda, Come sempre succede in tutte le cose umane, il nodo da scio gliere è il nome di chi guida o comanda. Ammiro i professionisti della finzione, che fanno decine di riunioni sul programma solo perché non riescono ad accordarsi sul nome oppure perché cercano per l’omicidio perfetto».
Ma è possibile a un mese o poco più dal deposito delle liste stare in questa si tuazione?
«Sì. Brindisi paga l’assenza in politica della sua classe dirigente migliore e quei pochi che ci sono vengono surclassati dalla maggioranza di seconde file. Tutto qui. Nessun mistero. Con il partito di Azione ho intenzione di chiamare persone capaci d’immedesimarsi fisicamente nei dolori delle persone. In una parola, la politica. Persone a cui batte il cuore per un ospedale che si apre, una lista d’attesa che si sgonfia, uno screening oncologico tempestivo. Cose molto più belle e appaganti, di anni passati a congiurare per accoltellare il Rossi di turno per poi prepararsi per nuove congiure da fare o sventare»>.